giovedì 4 settembre 2008

Kuala - Singa - Kong

Ciao e ben ritrovati a tutti. Durante lo scorso mese d'agosto mi sono "affacciato" nel mio adoratissimo sud-est asiatico per visitare alcuni Paesi come la Malesia, Singapore ed Hong Kong. A modo proprio ogni posto è bello perché unico. Singapore me l'aspettavo un po' meglio: a parte 10 mila centri commerciali che vendono tutti la stessa roba e, per carità, i prezzi bassi e le occasioni che si possono rimediare per quanto riguarda l'elettronica, il resto non è davvero un granché...Sentosa l'isola dei divertimenti (che nel 2010 ospiterà anche gli Universal Studios) è la summa delle finzioni che si ritrovano ovunque in quest' isola-Stato che è Singapore. La Malesia è stata davvero una bella scoperta; Kuala Lumpur è una città caotica, piena di traffico e quindi di smog, senza un vero e proprio "centro storico", incredibilmente grande e difficile da girare: a piedi ti spezzi le gambe per le distanze, esiste una sola linea di metro, poi ci sono un tram ed una monorotaia...i tre mezzi, ovviamente non hanno le fermate vicine, né lo stesso biglietto...morale: per andare da un posto ad un altro della città si perdono quarti d'ora per gli scambi e l'acquisto dei vari biglietti: tanto vale andare a piedi e ciao! Al contrario di Kuala Lumpur, a Singapore esiste una CARD che vale udite udite 5 ANNI! Costa 7 € e ci puoi andare a giro in metro e forse è anche convenzionata con delle linee di bus! In pratica spostarsi per Singapore coi "mezzi" costa sette euri ogni 5 anni...la Card, come tutti i titoli di viaggio per la singola corsa è "refundable", in pratica ti rendono anche dei soldi se la restituisci perché in questo modo si salvaguardia l'ambiente! Io non l'ho resa, non perché sono ricco, né perché odio l'ambiente ma semplicemente perché spero di tornare entro 5 anni a Singapore!
Al di là del traffico e del bordello assurdo per girarla (ma anche questo contribuisce a renderla unica nel suo genere), Kuala Lumpur mi è molto piaciuta. Ha un fascino un po' indiano, un po' islamico e un po' cinese...questo si riflette anche nei malesi che sono appunto uno strano incrocio di queste tre culture e razze. C'è libertà assoluta di professare la propria religione (induista nei vari templi indù, islamica nelle numerose moschee e buddista) e per strada tutti si fanno i fatti propri, c'è un tasso di criminalità vicino allo zero per cento e ovunque per strada, di notte, dalle 23 in poi c'è gente. Tutti a giro, che siano turisti o gente del posto. A differenza del giorno, in cui in giro non vedi quasi nessuno per il gran caldo afoso, umido e quindi appiccicoso, la notte la città vive: ovunque bancarelle con frutta del posto tagliata lì per lì, tavolini stile fiera, per la degustazione e zangola dove sciacquarsi le mani in seguito. Amatissimo dai malesi il puzzolentissimo e nauseabondo DURIAN, una sorta di gigantesca uva del deserto. La polpa all'aspetto è ocra, al tatto viscida, in bocca una pappa immonda che non so descrivere e con un odore talmente disgustoso da essere bandita da alberghi e luoghi pubblici! Nel nostro hotel c'era la scritta NO SMOKING e NO DURIAN con tanto di cartello di divieto...faranno schifo?!





Per quanto riguarda la città e le sue "bellezze" ho potuto visitare lo Skybridge che unisce al 41esimo piano le due torri gemelle Petronas ( simbolo della città e testimonianza del suo rilancio economico e culturale stile città "al passo coi tempi"). Si ottengono i biglietti gratuitamente previo fila interminabile dalle 8 di mattina...però ne vale la pena! Inoltre non mi sono fatto mancare una cenetta a 400 metri d'altezza sul ristorante girevole della bella Menara Tower, una visita alla più grande voliera del mondo piena di pappagalli e uccelli esotici, una capatina ai bellissimi giardini delle orchidee e degli ibiscus (fiore nazionale), al museo delle arti islamiche (bello davvero) alle belle Batu Caves (grotte a nord della città) e alla carinissima città di Melacca che dal luglio del 2007 è entrata a far parte dei siti Unesco.





La tappa successiva si è svolta nel fitto della foresta, più precisamente del cuore della Malesia peninsulare: il Parco Nazionale Taman Negara. Il Taman Negara è un parco che vanta decine di specie diverse di animali tipiche della zona: dalle tigri agli elefanti, dai bisonti ai daini, dalle scimmie ai numerosi serpenti...Peccato che tutte queste belve si guardino bene dallo stare vicino alle aree dove ci sono gli insediamenti umani. Ergo delle bestie sovracitate non ne ho viste nemmeno mezza...mi sono accontentato di insetti stecco, ragni, scorpioni, coleotteri, formiche grandi come tappini di bic e pipistrelli in gran quantità! Le attività svolte nel parco una vera libidine: trekking sulle colline Teresek (la guida, dopo una scarpinata in salita con una pendenza del 70 %, un caldo mostruoso e noi con la lingua in terra, si gira e fa: "ecco adesso si inizia la salita tosta"...mi sono detto 'questo ha i nervi a pezzi'!), fichissima esperienza sul Canopy walkway, un ponte/passerella di legno e corde sospeso a 50 metri d'altezza, assicurato ai fusti di alberi millenari e che passa, appunto proprio in mezzo alle chiome di questi giganteschi abitanti del Parco, i veri proprietari della Malesia. Anche le città infatti sono talmente vicine, circondate, invase dalla foresta che non si capisce se questa sia stata arginata per far posto al cemento o se sia la foresta ad aver già inghiottito tutto il cemento che c'era e stia per far lo stesso anche con Kuala Lumpur e le altre realtà. Poi il bagno nel fiume Tembeling con la corrente che portava via, la gita in lancia sulle rapide e l'escursione speleologica in una caverna del parco dove per passare da una "stanza" all'altra c'era da acquattarsi o allungarsi, rannicchiarsi fino a diventare una pallina o guadare dei torrentelli e comunque sempre accompagnati da pareti gremite di pipistrelli intenti a schiacciare un sonnellino pomeridiano e molto poco inclini ad interessarsi dei passanti...uno spettacolo fuori misura!





Dal Taman Negara ci siamo spostati dopo 4 giorni di attività immersi nella natura più selvaggia ed antica (si pensa infatti che questa foresta sia la più antica del pianeta in quanto non è stata interessata neanche dalle ultime glaciazioni) e come penultima mèta avevamo programmato le isole Perhentian...una libidine simile alle Seychelles...acqua pulitissima che cambia colore passando dal celeste all'azzurro al blu turchese, gli scogli di granito molto simili alle formazioni delle Seychelles, acqua calda e spiaggia bianchissima fatta di polvere di corallo! Io andavo a fare il bagno e tornavo dopo ore ed ore: una flora sterminata costituita da coralli a ombrello o ramificati, rocce con un ammassio di piante tropicali e ciuffi di anemoni dai colori più bizzarri sempre frequentati dai pesci pagliaccio stile Nemo. Con una ricchezza di cibo così ampia i pesci pappagallo spopolano ed arrivano a diventare giganteschi, tutti gli altri coloratissimi pesci vivono indisturbati tra queste costruzioni naturali a volte alte come palazzi e sempre piene di vita...non so descrivervi la quantità e le numerose varietà di conchiglie che ho visto, peccato che fossero tutte abitate! A Turtle beach ho anche visto uno squaletto e una tartaruga marina...spettacolari!

Ultima tappa del nostro viaggio in Asia: Hong Kong che da scalo obbligato abbiamo fatto diventare mèta. Bella davvero e molto molto intrigante...tanta la roba da comprare e bel purpourri di razze. Scorci mozzafiato come il PEAK sono l'ideale se si vuol godere della bellezza del suggestivo skyline di Hong Kong. Foto a sfare...e menomale che a Singapore mi ero comprato la macchina fotografica nuova!

1 commento:

leo ha detto...

e dopo tutto questo...turbo è convolato a giuste nozze!!!le fotoooooooo